Affinché una casa sia veramente
nostra non bastano mura, porte e finestre. Occorrono i dettagli.
Dettagli che parlano inevitabilmente di noi, di come siamo, e di
come vogliamo sia anche il nostro appartamento.
Alba Solutions sa perfettamente che
il vivere una casa si nutre anche del desiderio di
personalizzare e rendere unica la nostra abitazione, monolocale
o villa che sia, e per questo mette a disposizione la sua
abilità nel forgiare le soluzioni che siano più congeniali al
nostro modo di abitarla.
È per questo che Alba Solutions
lavora il metallo: acciaio, rame, alluminio, ferro battuto e
leghe per realizzare cancelli, mensole e serramenti. Non solo:
Alba Solutions dà anche forma al legno per tradurre in pratica
l’idea di un particolare design, unendo la bellezza
dell’arredamento alla sua funzionalità: infatti, con i suoi
servizi di falegnameria, Alba Solutions attua soluzioni adatte
ad ogni stagione, non sensibili alle intemperie dell’inverno o
al caldo estivo.
Alba Solutions unisce la tradizione
della lavorazione del metallo e del legno con l’innovazione
delle più moderne tecnologie per garantirvi la massima qualità
delle realizzazioni e dei dettagli, che vi permetteranno di
sentire la casa finalmente vostra vostra fino in fondo.
I metalli:
I metalli sono elementi chimici non
trasparenti con una particolare brillantezza, che a temperatura
ambiente sono solidi (ad esclusione del mercurio). Sono buoni
conduttori termici ed elettrici e manifestano determinate
caratteristiche, quali, tra le altre, la duttilità, che è la
capacità di essere ridotti in un filo più o meno sottile per
mezzo di trafile; l’elasticità, vale a dire la tendenza a
riprendere la forma originaria a seguito di una deformazione
momentanea dovuta a un’azione meccanica esterna; la
malleabilità, che denota la propensione a lasciarsi ridurre a
lamine più o meno sottili per compressione; e la tenacità, cioè
la resistenza alla rottura del metallo quando viene sottoposto a
trazione. Vediamo i metalli più usati in edilizia.
Il rame
Il rame è l’unico metallo di colore
rosso, ed è il più antico conosciuto dopo l’oro e l’argento. Si
presenta malleabile, specialmente a caldo, molto duttile e
tenace ma poco elastico. Mentre a contatto con l’aria secca si
riveste di una patina di ossido colore mattone, all’aria umida
l’incontro con l’anidride carbonica lo fa coprire di uno strato
verde di idrocarbonato che lo protegge da ulteriori alterazioni.
La sua capacità di essere, dopo l’argento, il migliore
conduttore termico ed elettrico fa sì che sia impiegato allo
stato puro per realizzare pentole, grondaie e coperture di
tetti, tubature e condutture elettriche. Il rame è anche il
metallo che è presente nella maggior parte delle leghe, come
quella del bronzo e dell’ottone. Insomma, è un metallo facile da
lavorare, con un buon lucido che però, col passare del tempo,
perde di brillantezza appannandosi e oscurandosi.
L’alluminio
Rispetto ad altri metalli,
l’alluminio è relativamente recente, infatti fu isolato per la
prima volta nel 1827, è di colore bianco opaco e dopo l’argento
è il metallo più lucidabile. È un metallo tenero e leggerissimo,
poco resistente ed elastico; presenta un’elevata duttilità e
malleabilità, che si associa a una buona conduzione termica ed
elettrica. È poco alterabile all’aria, e se viene ridotto in
polvere brucia con una luce molto viva, sviluppando molto
calore.
Il ferro
Di colore bianco bluastro, il ferro
a contatto con l’aria umida si ricopre di uno strato di ossido
rossastro, che altro non è che la ruggine, la cui struttura
porosa non ostacola l’ossigeno, che continua così ad entrare e a
combinarsi con gli strati più interni del metallo. Se
arroventato, il ferro si ricopre di un altro tipo di ossido,
questa volta nero. Il ferro è molto tenace e duttile e, se la
ruggine non si instaura, è caratterizzato da una buona lucidità.
In natura il ferro si trova
sottoforma di minerali ferriferi, quali gli ossidi, i carbonati
e i solfuri. Questi minerali, se trattati in altoforno, danno la
ghisa come primo prodotto: questa ha un elevato contenuto di
carbonio e perciò si presenta fragile, non malleabile né
forgiabile. Dalla ghisa derivano gli altri prodotti siderurgici,
quali per esempio il ferro dolce.
Il ferro dolce, meglio conosciuto
come ferro battuto, è molto malleabile e ha una buona resistenza
alla corrosione: questa, unita alla bellezza delle sue
realizzazioni, lo fa diventare un materiale d’arredamento molto
apprezzato.
L’acciaio
Quando si registrano quantità di
carbonio variabili tra lo 0.15 % e l’1.5 % allora siamo in
presenza di acciai: essi presentano un colore bianco grigiastro,
sono tenaci, malleabili, forgiabili e duttili. Si differenziano
per usi e caratteristiche a seconda della dose di carbonio che
contengono.
Così si possono distinguere gli
acciai dolci, che presentano fino allo 0.25 % di carbonio,
impiegati per realizzare fili, bulloni, profilati e lamiere; gli
acciai semiduri, dove la quantità di carbonio è compresa tra lo
0.25 % e lo 0.60%, con i quali si fanno rotaie, molle, travi,
fino a parti di macchine; infine, quando si registra un
contenuto di carbonio superiore allo 0.60 % abbiamo gli acciai
duri, sfruttati per produrre lime, scalpelli e utensili in
genere.
Oltre al carbonio, gli acciai
possono contenere anche altri elementi, che vengono uniti ad
essi per dare determinate caratteristiche a queste leghe, come
per esempio il silicio, il manganese o il cromo.
L’ottone.
L’ottone è una lega di rame e zinco,
è robusto ed elastico, si lavora bene e prende un buon lucido,
che però col passare del tempo tende a perdere.
Le tecniche
Per fare acquisire la forma
desiderata a un metallo, esso viene forgiato: si può attuare la
forgiatura a caldo o quella a freddo e la scelta di una tra le
due deve essere fatta tenendo presente la natura del metallo che
si intende lavorare.
Così, mentre la forgiatura a caldo
viene impiegata per gli acciai ma si può usare anche per il
rame, che acquistando il colore rosso diventa molto tenero,
quella a freddo si utilizza per il ferro, l’alluminio, il rame e
l’ottone.
In realtà, le differenze tra le due
tecniche non sono molte: le martellate sul metallo che si sta
lavorando producono infatti lo stesso tipo di effetto, che si
presenta molto o poco marcato secondo il grado di malleabilità
del metallo in questione e del suo stato d’incrudimento, cioè di
indurimento, o della sua temperatura nel caso di forgiatura a
caldo.
Nella forgiatura il metallo è
schiacciato tra la testa e l’incudine dell’apposito martello e
così facendo si dà al pezzo la forma desiderata. Per un buon
risultato, le dimensioni e il peso del martello devono essere
rapportati alle dimensioni e al peso del pezzo che si sta
forgiando.
La forgiatura a caldo presenta il
vantaggio di poter riscaldare solo un punto del pezzo che si
vuole lavorare, in modo tale che solo lì il metallo renda
visibili gli effetti dei colpi del martello. Così per esempio è
possibile rifollare, cioè riscaldare una barra di ferro o di
acciaio solo in un punto determinato della sua lunghezza e poi
batterla lungo tutto il suo asse per ottenere lo scopo di farla
ingrossare nel punto scaldato. |